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Le acque minerali non sono tutte uguali.  Come orientarsi nella scelta, quale acqua è preferibile consumare?

Per un acquisto consapevole basta leggere con attenzione quanto è riportato nell’etichetta, la carta di identità di ogni acqua minerale.

Residuo fisso: Il residuo fisso dell’acqua è la quantità di minerali in essa disciolta. Consiste nelle sostanze inorganiche che rimangono dopo aver fatto evaporare l’acqua e averla essiccata a 180°. Le acque minerali vengono quindi classificate in

– Minimamente mineralizzate (R.F. inferiore a 50 mg/l)( sono povere di Sali minerali

-Oligominerali (R.F. compreso tra 51 e 500 mg/l). Queste acque, tra cui Acqua Leo, contengono poco sodio e sono quindi indicate per favorire la diuresi e possono essere consumate anche da chi soffre di calcoli renali.

– Minerali (R.F. compreso tra 501 e 1500 mg/l) In queste acque i Sali minerali sono presenti in numero maggiore rispetto alle precedenti acque. Questa tipologia di acque solitamente viene consumata da chi pratica molta attività sportiva.

– Ricche di sali minerali (R.F. superiore a 1500 mg/l). Solitamente questo tipo di acque sono consumate dietro parere medico.

Ph: Esprime numericamente l’acidità (se inferiore a 7) o l’alcalinità (se superiore a 7) dell’acqua. Il valore ideale dell’acqua dovrebbe essere quanto più possibile vicino a 7.

Durezza Per durezza dell’acqua si intende il contenuto di sali di calcio e di magnesio in essa contenuti, tra questi il più abbondante è il carbonato di calcio. Non esiste un valore massimo di riferimento, ma un valore più alto incide sul sapore stesso dell’acqua. Acqua Leo ha una durezza pari a 2,55 ed è tra le acque più leggere sul mercato.

Bisogna inoltre ricordare che in Italia per legge “Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute”.